Presente e futuro tra Jobs Act, Legge di Stabilità e Partito Democratico: la Città, la Regione, il Parlamento
Si è svolto il 22 dicembre u.s. un primo incontro aperto nella sede di circolo per affrontare insieme i temi complessi legati alle riforme e ai conti dello Stato e degli Enti Locali, coniugati con la definizione di quale ruolo spetta al Partito Democratico, anche a livello locale.
L’assenza giustificata per i lavori parlamentari protratti dell’On. Umberto d’Ottavio ha consentito di concentrare l’attenzione sulla dimensione cittadina e regionale, rinviando ad ulteriori occasioni (la prima delle quali a breve l’11 gennaio: leggi qui) il confronto sul piano nazionale con specifica attenzione al Parlamento e al Governo. Anche per questo il tema della riforma del lavoro, oltre che nell’attesa della più completa definizione delle misure, verrà affrontato più avanti.
Il Segretario Mellace ha introdotto gli interventi previsti con una nota chiara ed importante: il PD, anche a Collegno, non deve limitarsi ad essere un “comitato elettorale”, ma un vero luogo di discussione e costruzione di politiche per il territorio e i cittadini. Occorre dare maggiore vitalità al circolo e moltiplicare iniziative di confronto aperte a tutti, anche a non iscritti.
Il Sindaco di Collegno Casciano ha segnalato una tenuta dei conti del Comune, pur nelle difficoltà. Collegno rispetta il patto di stabilità con i conti a posto. Accanto a varie crisi ci sono anche segnali buoni da osservare come l’ottima salute di una grande realtà come Prima Industrie che ha la volontà di realizzare ancora nuovi progetti e attività sul territorio di Collegno (compreso il proprio nuovo “quartier generale”) e ci sono grandi occasioni da cogliere, ad esempio in tema di mobilità integrata e sostenibile grazie alla Metro (si tenga conto che le nuove stazioni “per Rivoli” in realtà saranno di fatto stazioni per Collegno in gran parte) o di opportunità nel tessile (villaggio Leumann). Il 2015, dopo una prima fase di amministrazione caratterizzata più dall’analisi, sarà un anno di azioni. “Ci aspetta una gran lavoro, il partito deve saper analizzare le proposte del Governo con spirito critico e approfondimento puntuale, per tradurre le misure in benefici a livello locale e trovare i migliori equilibri in una situazione sociale ancora critica”.
Il vicesindaco Garruto (con deleghe al Bilancio e al Lavoro) ha rimarcato i grandi sacrifici per i Comuni tra il 2010 e il 2015, tra tagli e contributi per il patto di stabilità (per un totale complessivo di più di 20 miliardi secondo i dati ANCI). Per Collegno questo ha significato progressivamente nel tempo circa 1 milione di euro in meno di disponibilità per il proprio bilancio. Le tasse locali per il 2015 rimangono le ben note IMU e TASI, mentre il progetto ed eventuale applicazione di una tassazione diversa (Local Tax) è rinviato al 2016. Il Comune continuerà a spendere innanzitutto per la scuola e per il sociale. Sono state attivate da tempo politiche attive di sostegno a nuove forme di occupazione, quindi iniziative per il lavoro, destinate a tutte le fasce (dai giovani in cerca di prima occupazione agli over 50 senza contratto). Pieno sostegno alla Garanzia Giovani, ad esperienza di tirocinio in aziende (in sinergia con il Centro per l’Impiego) e ad iniziative di inserimento di persone diversamente abili ridefinendo un progetto precedentemente in capo alla Provincia. Riguardo alla Provincia è segnalata in particolare l’assunzione vincolata di personale in esubero dall’ex ente nel prossimo biennio 2015-17. Collegno ha destinato circa 200.000 euro di bilancio per politiche attive per il lavoro e ha contato complessivamente 163 inserimenti nel 2014 attraverso vari progetti attivi. Nell’ambito del commercio va rimarcata l’azione del tavolo del commercio a livello comunale per integrare le forze e sostenere il commercio di vicinato.
Silvana Accossato, consigliere regionale, ha elogiato lo stile di conduzione di Chiamparino in questa fase complessa (“la situazione è drammatica”), in particolare per la Regione Piemonte alla prese con un debito ereditato molto elevato e l’esigenza di riorganizzare dalle basi la Sanità, principale voce del bilancio regionale. Il debito è decuplicato senza controllo quasi in 15 anni ed oggi ammonta a circa 9 miliardi. Il 2015 sarà purtroppo un annus horribilis (sic) per la Regione. La spesa sanitaria prevista è blindata e non si tocca, per risanare una situazione su cui occorre mettere mano da troppo tempo. Saranno per forza ridotti in parte i fondi per il diritto allo studio, il settore socio-assistenziale (non sanitario), la cultura, lo sport e anche per le politiche per il lavoro attivate dalla Regione. La riduzione drastica delle spese sarà accompagnata senz’altro da una continua trattativa con il Governo nazionale per rivedere i contributi da Roma (in corso anche una trattativa relativa alle spese sui mutui). Sono in previsione inoltre riduzioni diverse tra le spese: riduzione degli impegni finanziari in società partecipate; una riduzione delle spese di personale nel prossimo futuro; il contenimento della spese di funzionamento della macchina regionale (ad esempio con una riduzione da 132 a 90-95 dei dirigenti); la riduzione dei costi della politica con uno stretto controllo delle spese per i collaboratori e uno stop deciso a spese alte non più giustificabili (trasferte, ad esempio). Sulle entrate previste si è fatto finora lo sforzo di non appesantire troppo la tassazione: l’IRAP non è stata toccata e l’intervento sull’IRPEF è stato condotto con attenzione ai redditi più bassi. Il bollo auto invece sarà aumentato. In favore dei Comuni è previsto un allentamento del patto di stabilità per 1 milione (forma di sostegno verticale).
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