L’ultimo consiglio comunale è stato occasione per approvare una mozione per noi molto importante. Il tema è quello degli sgomberi delle occupazioni abusive sul nostro territorio. Raccogliendo le istanze di molti cittadini che ci hanno fatto presente la loro preoccupazione per ciò che stava avvenendo ormai da qualche tempo sul nostro territorio, specialmente nell’area della metropolitana. Gia nei mesi scorsi avevamo provveduto a fare evacuare le due aree occupate abusivamente nei pressi della via Sassi in direzione di Via Fratelli Cervi, da molto tempo provvediamo a fare evacuare ciclicamente l’area della ex Mandelli occupata abusivamente da senza fissa dimora. Tutto ciò è stato possibile grazie all’operato della locale caserma dell’Arma dei Carabinieri e dalla Polizia Locale della nostra città. Abbiamo ritenuto che però fosse necessario fare qualcosa in più.

Con questa mozione abbiamo dato il via alla redazione di un’ordinanza rinnovabile di anno in anno (se ne sussisterrano le ragioni di sicurezza e di pubblico interesse) che sia in grado di vietare gli accampamenti abusivi sul nostro territorio. Le opposizioni in consiglio ci hanno fatto presente che esiste già uno strumento in grado di dare attuazione a gli sgomberi coattivi e questo è l’ordinanza sindacale, un documento redatto dal Sindaco, l’ordinanza appunto, che viene redatta ogni qualvolta si verifica un’occupazione abusiva del territorio comunale. Ovviamente siamo a conoscenza di questo, infatti il nostro intento non è quello di sostituire l’istituto giuridico dell’ordinanza e questo lo abbiamo esplicitato a chiare lettere. Il nostro intento è invece quello di fare in modo che si salti il passaggio della redazione dell’ordinanza da parte del Sindaco, così da velocizzassero le operazioni connesse a gli sgomberi, poiché l’ordinanza c’è già e non si deve fare altro che notificarla e applicarla. Lo strumento è già presente nel vicino Comune di Torino dove è stata applicata con ottimi risultati. Altra obiezione che ci è stata rappresentata dalle minoranze è stata quella secondo cui questo documento non risolve il problema delle occupazioni nelle aree private. Anche a questo abbiamo risposto in modo molto chiaro: purtroppo per quelle aree l’amministrazione non può fare altro che informare il proprietario delle aree private occupate secondo le modalità previste dal processo di notificazione degli atti contenuto all’interno del codice di procedura civile. A questo caso appartiene ad esempio il deposito GTT su Corso Francia all’interno del quale sono stati fatti già diversi sgomberi, il proprietario dell’area è stato informato e siamo in attesa che si attivi per metterlo in sicurezza. Al di la del dibattito consiliare siamo certi della bontà dello strumento che creeremo e siamo sicuri sia un’ottima risposta per i cittadini collegnesi ma non solo.

Riteniamo che queste occupazioni abusive non facciano bene a nessuno, ne per chi abita nei pressi degli accampamenti ne per chi vive all’interno degli stessi molto spesso in condizioni igienico sanitarie al limite. Nonostante siamo persuasi che l’emergenza immigrazione non possa essere un problema da risolvere in ambito locale perché troppo complesso, troppo grande per il nostro contesto comunale riteniamo che anziché permettere che questi soggetti si isolino sia più produttivo che gli stessi vengano avviati a progetti di integrazione e di sostegno. Noi in quanto Comune di Collegno siamo soliti fare la nostra parte nell’aiutare il prossimo, lo dimostrano i tanti progetti a sostegno dei più deboli speriamo che organi superiori a noi come l’Unione Europea, prima di tutti, inizi a tracciare un percorso serio e strutturato.

 

Gianluca Treccarichi