Il fenomeno della violenza maschile sulle donne è un argomento molto importante e delicato che viene considerato erroneamente, soprattutto dalle popolazioni occidentali, come qualcosa di lontano che ormai non ci riguarda più. Basti pensare, infatti, che in Italia, fino a non molti anni fa, l’ uomo che uccideva la moglie o la fidanzata “per gelosia” poteva contare su una attenuante giuridica, grazie alla quale se la cavava con pochi anni di prigione: il movente “d’ onore”.
Una vergogna che affonda le sue radici in un’ eredità culturale arcaica in cui la donna veniva considerata una proprietà dell’uomo. La violenza di genere e intrafamiliare è molto più diffusa di quanto si pensi, verificandosi in contesti familiari insospettabili e rimanendo spesso impunita e sconosciuta, salvo il manifestarsi di episodi di violenza estrema segnalata dalle cronache. Bisogna, infatti, considerare che la violenza non viene spesso denunciata per paura o scarsa consapevolezza.
Inoltre, è molto importante evidenziare l’aumento della violenza assistita, ovvero la violenza vissuta direttamente dai figli delle donne che subiscono maltrattamenti in casa. Dalle ultime indagini Istat è emerso che, dal 2006 al 2014, la percentuale dei figli che hanno assistito ad episodi di violenza sulla propria madre è aumentata dal 60,3% al 65,2%. I figli che assistono alla violenza del padre nei confronti della propria madre hanno una probabilità maggiore di essere autori di violenza nei confronti delle proprie compagne e le figlie di esserne vittime. Per questo motivo è molto preoccupante l’aumento del numero di violenze domestiche a cui i figli sono stati esposti. In tal senso è necessario considerare che alcune madri che subiscono violenze si trovano costrette a rimanere all’interno delle mura domestiche, pur consapevoli delle conseguenze sui minori, in quanto non hanno un altro luogo dove andare o la possibilità di mantenersi.
E’ dunque fondamentale soffermarsi a considerare l’importanza relativa all’emergenza abitativa e lavorativa, nonché a continuare ad incentivare e promuovere i servizi già presenti sul territorio capaci di rispondere adeguatamente a questo fenomeno di violenza. Interrompere questo ciclo di violenza è fondamentale. E’ doveroso ricordare che anche Collegno ha visto coinvolte tra le cronache alcune donne vittime di femminicidio. Pertanto, l’Amministrazione Comunale della Città di Collegno, tra le varie iniziative di sensibilizzazione in memoria delle vittime di femminicidio, ha piantato davanti alla Sala Consiliare una pianta di Melograno. A questo link la mozione approvata in consiglio comunale che condanna la violenza contro le donne.

Mai più violenza contro le donne.

 

 

Vanda Bernardini

Giovanna Scarlata