La crisi strutturale produttiva Italiana e in generale Europea, dal 2008 ad oggi, ha reso complicata la vita sociale ed economica a milioni di persone e ci ha obbligato ad una maggiore attenzione al “credito bancario” divenuto, agli inizi degli anni duemila, la forma più usata per gli acquisti a debito.
La possibilità di poter usare denaro in prestito è considerato, quindi, da molti cittadini, una ghiotta opportunità per la realizzazione di progetti sia di carattere produttivo che di carattere sociale.
Le banche nazionali e internazionali facilitano le procedure di accredito in conto corrente, concordandone contestualmente il rientro a lungo o medio termine.
L’avvento delle criticità, di cui in apertura facevamo riferimento e storicamente riferibile ad una nuova realtà produttiva mondiale, ha reso i piani di rientro concordati nel medio periodo sempre più complicati, obbligando l’impresa o il semplice cittadino ad una sempre maggiore attenzione alle quote di interesse di debito rimborsato.
Proprio attraverso una più attenta ed oculata analisi dei costi, alcuni imprenditori scoprono l’ANATOCISMO. Questo termine deriva dal greco ANA-” di nuovo” e TOKOS- “interesse”.
Per Anatocismo quindi si intende la capitalizzazione degli interessi su un capitale, affinchè siano a loro volta produttivi di altri interessi (in pratica è il calcolo degli interessi sugli interessi).
In particolare la banca applica il calcolo composto degli interessi invece che semplice.
La sentenza della Corte di Cassazione n.350 del 2013 ha chiarito definitivamente che ai fini dell’applicazione dell’art.644 del codice penale e dell’art.1815,secondo comma,del codice civile, si intendono usurai gli interessi che superano il numero stabilito dalla legge nel momento in cui essi sono PROMESSI o comunque CONVENUTI. Si deve tenere conto che la sentenza della Corte di Cassazione è indirizzata anche a privati che abbiano mutui ipotecari superiori agli 80.000,00 € se erogato.
Le premesse e le condizioni per una corretta analisi econometrica sono le seguenti:
– Ricostruire il rapporto di conto corrente
– Accertare se l’istituto di credito durante il rapporto abbia calcolato gli interessi secondo il metodo dell’interesse composto anzichè dell’interesse semplice (commettendo anatocismo).
– Verificare se il tasso applicato dalla banca è inferiore o meno al tasso soglia di usura indicato dalla Banca d’Italia.
– Escludere dal computo l’addebito di costi non espressamente pattuiti.

 

E’ oramai tempo che i cittadini abbiano, iniziando proprio da quelle amministrazioni più vicine alle persone, una maggiore tutela; per questo è tempo che chi “governa” con responsabilità amministrative i territori, che insieme formano lo Stato, offra un’ attenzione particolare a chi subisce una scorretta contabilizzazione dei dovuti oneri. Le Amministrazioni pubbliche hanno il dovere di tutelare questo tipo di abusivismo contabile per dimostrare ai cittadini imparzialità di “governance”.
Un buon governo lavora ed opera a tutela del proprio cittadino che rappresenta, creando strutture e supporti di difesa ad ogni forma d’oppressione morale,civile ed economica.

 

Contributo di Claudio Ferrari

claudio.ferrari1954@libero.it

 

(foto in evidenza da anatocismobancario.it)