Nell’ambito di un incontro inerente il Territorio Metropolitano, la sindaca di Torino Chiara Appendino ha dichiarato che occorre pensare a «Torino più cintura» come a una realtà nuova, più ampia e ha sostenuto che i confini amministrativi sono obsoleti e la geografia è superata.

Insomma la Sindaca Appendino sogna una grande-Torino, una città che non si fermi ai vecchi confini della cinta daziaria; un capoluogo da un milione e trecentomila abitanti anziché i novecentomila attuali di Torino, una grande nuova città governata da un super-sindaco unico.

A proposito di questo progetto-provocazione (come l’ha definito la Sindaca stessa), mi permetto di esprimere sottovoce la mia modesta opinione facendo mio un famoso commento dell’ironico Enzo Biagi ovvero “non ne vediamo la necessità”.

Mi permetto di ricordare che – nel suo “piccolo” da 50.000 abitanti –  Collegno è il settimo comune in regione per numero di abitanti, prima di noi solo Torino, Novara, Alessandria, Asti, Moncalieri e Cuneo.

A Collegno io vedo:

  • grande rispetto, attenzione e buoni servizi per i cittadini, per il commercio e per le attività lavorative;
  • scuole di livello e tanta considerazione per gli asili, i nidi e il sostegno alle famiglie;
  • politiche sociali attente ai bisogni dei cittadini;
  • una città ragionevolmente in ordine – basti vedere il grande sforzo per rimuovere la neve dalle strade quest’inverno – e aree verdi ben gestite;
  • capacità di predisporre e offrire eventi culturali quali il Flower Festival e gli spettacoli alla Lavanderia a Vapore;
  • il prolungamento della metropolitana – obiettivo perseguito per anni e per il quale si è tanto lavorato.

A Collegno abbiamo tradizionalmente una buona gestione e questo consentirà:

  • di assumere nuovo personale per l’Amministrazione Comunale;
  • di recuperare i laboratori della Certosa Reale per accogliere l’Università;
  • di realizzare una nuova scuola (spesa prevista 4 milioni di euro);
  • di investire quasi 2 milioni di euro per la riqualificazione della piscina Bendini.

Va inoltre ricordato che l’Amministrazione Comunale di Collegno paga i suoi fornitori mediamente entro 30 giorni.

Si può pensare che ci stiamo auto-incensando, ma guardandosi intorno tutto questo – secondo me – appare molto realistico e quindi perché dovremmo cambiare? No grazie, non ne vediamo la necessità.

 

Isabella Beraudo, consigliere comunale

 

(foto da cittametropolitana.torino.it)