Prevenzione dei disturbi dell’alimentazione nella scuola: Collegno si attiva
I disturbi dell’alimentazione sono uno dei più comuni problemi di salute che affliggono adolescenti e giovani donne dei Paesi occidentali: si tratta di persistenti disturbi del comportamento alimentare e/o comportamenti estremi di controllo del peso associati ad un’eccessiva valutazione del peso e della forma del corpo che portano a gravi malesseri fisici e psicosociali, con un aumentato rischio di morte. Oltre alle cure, necessarie quando la patologia è purtroppo manifesta, fondamentale e possibile è la prevenzione, in particolare in ambiente scolastico, perché i disturbi dell’alimentazione iniziano nell’adolescenza e la scuola è potenzialmente il luogo migliore per accedere alla maggior parte degli adolescenti. In Italia, circa il 2 % della popolazione femminile adulta soffre di bulimia nervosa, l’1 % di anoressia nervosa, il 7-8 % di disturbi subclinici.
Collegno ha deciso di accrescere il proprio impegno anche su questo fronte, con un approccio preventivo ben mirato all’età dei ragazzi. L’amministrazione comunale ha infatti deciso di inserire nel POF (Piano dell’Offerta Formativa) i disturbi dell’alimentazione. A parlarne con gli alunni di terza media e delle superiori saranno Rosanna Caraci, autrice del libro “La fame di Bianca Neve” (edito dalla Impremix Edizioni) e la psicologa Lucrezia Marech. “Leggo della parti del libro – spiega Rosanna – e poi invitiamo gli studenti al dialogo, ma come gioco”, allo scopo di far uscire le proprie ansie e preoccupazioni con delicatezza. “La cosa più bella è essere poi avvicinata da qualche ragazzo o ragazza che vuole condividere con te il suo disagio, che ti chiede cosa può fare per uscire dalla spirale dell’anoressia o della bulimia. Come se fossi un’amica”.
Spiega l’assessore Maria Grazia De Nicola: “Anoressia e bulimia sono la seconda causa di morte negli adolescenti dopo gli incidenti stradali: creare dibattito, informazione, sensibilità, è ciò che l’amministrazione ha già dimostrato di voler fare lo scorso 15 marzo, quando, prima città della Zona Ovest, ha aderito all’iniziativa nazionale della Giornata del Fiocchetto Lilla… Speriamo che anche altre città vogliano seguire il nostro esempio”. Il sindaco Francesco Casciano aggiunge: “Dedicare una giornata, e iniziative di informazione, a patologie quali anoressia e bulimia significa dire che “non mangiare” o “mangiare troppo” spesso non è “capriccio”, ma un problema su intervenire poiché sintomo di un malessere più profondo”. La proposta di legge avanzata dai deputati Umberto D’Ottavio (PD) e Luca Pastorino (Possibile) intende riconoscere il 15 marzo quale Giornata Nazionale contro i disturbi del comportamento alimentare, finalizzata a promuovere la sensibilizzazione e la prevenzione. La proposta di tale Giornata è scaturita sei anni fa per volontà di Stefano Tavilla, presidente associazione Mi Nutro di Vita e papà di Giulia, giovane adolescente che perse la vita a causa della bulimia. Così Umberto d’Ottavio: “Il cibo, che dovrebbe essere vita e piacere, convivialità e cultura, è invece vissuto come incubo, come nemico, come spettro dal quale è difficile difendersi. Ciò che vive la famiglia di un’adolescente anoressica o bulimica è un dolore profondo, misto allo smarrimento di chi non sa spesso cosa accade e a chi rivolgersi. Anoressia e bulimia diventano invalidanti in età adulta, impedendo spesso a chi ne soffre di lavorare, di avere corrette relazioni”.
(foto sopra da La Stampa – immagine in evidenza da intemirifugio.it)
Commenti recenti