La festa dell’Unità a Collegno (dal 15 al 19 giugno) è stato il posto giusto dove stare. Ricordando il testo di una canzone dei Talking Heads, l’edizione della Festa del Partito Democratico di Collegno ha provato una delle cose sulle quali ci si riteneva messi maggiormente alla prova: proprio quell’unità così tanto messa in discussione nelle ultime settimane, forse addirittura negli ultimi mesi, dal referendum costituzionale passando per la scissione finendo con il Congresso. E ricominciando, tra dibattiti e posizioni a favore e contro. Polemiche che hanno insinuato in alcuni iscritti il timore che quell’unità, che tanto ci ha fatto grandi, fosse irrimediabilmente venuta meno.
La Festa dell’Unità di Collegno è stata un successo, soprattutto per aver rinvigorito la voglia di comunità e di confronto.
Dibattiti, buon cibo, impegno, sorrisi, disponibilità, pacca sulla spalla. Quattro giorni di festa hanno provato che insieme si può. Alla Festa, e a tavola come tradizione insegna, si è riscoperta la voglia di stare insieme. Di parlare. Anche se non la si pensa nello stesso modo anzi, è la divergenza di idee il patrimonio di un partito. Di un grande partito. Fatto da grandi persone comuni, che ci credono.
Grazie a Michele Mellace il segretario del circolo PD di Collegno per averla voluta, la Festa, e per averci lavorato insieme ai tanti volontari, che hanno servito ai tavoli, alla carbonella, alla griglia, ma anche su Facebook con la promozione dell’iniziativa. Grazie ai deputati, all’On. Umberto D’Ottavio che da trait d’union tra il territorio e Roma ha favorito incontri con parlamentari, all’amministrazione comunale per aver partecipato condividendo i progetti per il futuro di Collegno. Grazie a Dio c’è stato bel tempo e fresco alla sera, per le zanzare e le formiche ci siamo attrezzati con successo. Grazie a Mirella e a Renato che hanno messo a disposizione il bocciodromo di via del Brucco: senza la vostra collaborazione sarebbe stato tutto più difficile. Molti di noi hanno scoperto quel bel giardino che ci ha ospitati e che frequentando il bocciodromo non avevamo notato. Grazie ai noi del PD per come siamo. E ora andiamo avanti! 

Rosanna Caraci