DALLA SCELTA DI NON DECIDERE ALLA DECISIONE: UNA LEGGE PER IL ‘FINE VITA’ PRESENTATA DAI CONSIGLIERI COMUNALI DEI GRUPPI CONSILIARI PD E SEL.
L’impatto di una diagnosi di Tumore è molto forte proprio perché ad essa è associata, non solo l’idea di pesanti cure, ma anche il timore che queste non siano sufficienti a sconfiggere la malattia. Le variabili che determinano l’esito del processo di cura sono diverse: nonostante ciò vi sono dei casi in cui non vi è guarigione ed lo stesso malato, ma anche la propria famiglia devono cercare di accettare l’inevitabilità del decorso infausto della malattia. Il fine vita è il momento più delicato del decorso, specie se si avvicina con consapevolezza. Durante il decorso della malattia si pensa più volte alla morte e di come questa potrebbe sopraggiungere, dell’impatto per sé ed i propri cari in un alternarsi di emozioni anche contrastanti tra di loro. Le reazioni possono essere varie, dal rifiuto, all’isolamento, alla collera, alla depressione e come riuscire ad accettare questo evento ineluttabile? L’accettazione, la serenità di fronte a questo evento, è possibile ? I fattori determinanti sono molteplici, l’accettazione della morte è un percorso che solo alcuni riescono a percorrere. Per il malato riuscire a dare un significato alla propria esistenza, rileggere la propria storia di vita, avere un lascito da dare ai propri cari, trovare il tempo e le parole esatte per salutare i propri cari e allo stesso tempo arrivare sereni al fatidico momento finché si è coscienti. Talvolta accade che al percorso di accettazione del malato si contrapponga una grande difficoltà dei familiari all’idea di lasciar andare il proprio caro. Non tutti riescono a stare accanto al malato terminale allo stesso modo e spesso questo crea fraintendimenti e sensi di colpa. Riuscire a stare nella sofferenza, dar voce alle proprie emozioni, comunicare con l’altro aiutano un saluto sereno con il proprio caro e facilitano il successivo progresso di elaborazione del lutto.
Quando la vita diventa insopportabile per il dolore, per la sofferenza e per la dignità, garantire un rapido svolgimento dei lavori parlamentari, aiuterebbe un fine vita più sereno. Ho vissuto questo percorso poco tempo fa, tutto quello descritto, purtroppo l’ho vissuto in prima persona e per questo motivo mi auguro che la legge, al momento in attesa di essere votata alla camera del Senato, venga approvata al più presto. Voglio ringraziare il collega consigliere Davide Morra per aver proposto questa mozione che ci sensibilizza a questo tema.
Vanda Bernardini
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