Anche Collegno è vittima da troppo tempo di vandalismi sotto forme di scritte deturpanti e senza alcun valore artistico, in luoghi diversi (scuole, sottopassaggi, muri del parco, panchine e tavoli in aree verdi, ecc.) . E’ importante ribadire, anche a risposta di questioni emerse a livello di confronto in Consiglio Comunale tra diverse forze politiche locali, che il problema dei cosiddetti “taggari”, che esprimono una forma di vero e proprio vandalismo (a differenza dei cosiddetti “writers” che esprimono forme di arte urbana) colpisce tutte le Città, ovviamente a prescindere dalla forza politica che le amministra. A conferma di quanto sia complesso il problema, basta fare un giro per le strade di Torino, ma anche di Venaria o di Pianezza, (città amministrate da altre forze politiche diverse dal PD), in cui le scritte non sono “miracolosamente” scomparse: il problema è comune. Le scritte che imbrattano la città sono atti di vandalismo che indignano tutti.

Dopo gli ultimi episodi, in cui le scuole di Collegno Anna Frank e Marconi sono state imbrattate con varie scritte certamente non artistiche (#Collegnosottoattacco), il Comune ha pensato di organizzare occasioni di incontro con i giovani, le associazioni del territorio che operano con i giovani, gli insegnanti delle scuole di Collegno, le forze dell’ordine, gli-eco volontari ed i cittadini sensibili alla questione. Tra gli obiettivi primari degli incontri c’è il comprendere il fenomeno anche attraverso il confronto e l’osservazione degli interventi intrapresi in altri Comuni. Vogliamo distinguere i vandali, i “taggari”, che imbrattano i muri dai “writers” con cui invece individuare spazi pubblici in cui esprimere la cosiddetta street art. Le esperienze di altri ci dicono che i muri su cui vengono eseguiti disegni non vengono più imbrattati da scritte. Quindi è con questi intenti che si vuole provare a dare risposte.

In questo delicato percorso è indispensabile il coinvolgimento di ogni cittadino, perché ciascun cittadino è capace, attraverso il presidio del territorio, di aiutare le forze dell’ordine e l’amministrazione a segnalare gli atti di vandalismo e può promuovere azioni di ri-appropriazione degli spazi. Un esempio recente e positivo di collaborazione è stato la ripulitura, con la collaborazione di studenti ed insegnanti, della scuola collegnese Anna Frank. Certamente si può invocare anche un maggior presidio tecnico, attraverso una maggiore videosorveglianza dei luoghi pubblici (telecamere), allo scopo di individuare dei responsabili filmandoli…tuttavia tali strumenti rischiano di avere un’efficacia assai limitata perché gli autori dei vandalismi in questione hanno quasi sempre cappucci che li rendono non riconoscibili. Davvero può fare molto di più l’attenzione di tutti per il proprio territorio oltre agli sforzi di forze dell’ordine e amministrazione comunale.

(foto in evidenza: Ansa.it)

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(foto lastampa.it – scuola Anna Frank vandalizzata, prima della pulizia)

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(foto: Tullio Moretti da post su Facebook, pubblicate nel gruppo chiuso “Sei di Collegno se… :-)”)

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 (foto da Lunanuova.it)