Riforma Pubblica Amministrazione: per non morire di burocrazia
A inizio agosto 2015 il via libera definitivo al ddl di riforma della P.A. (Pubblica Amministrazione). Ha scritto il ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, Marianna Madia:
L’obiettivo della riforma è proprio quello di semplificare uno Stato divenuto pesante per la sovrapposizione di norme che si sono sedimentate da decenni. Siamo uno Stato complesso e complicato. Un coacervo di norme che, aggiunto ad una sovrapposizione spesso confusa dei livelli di amministrazione, rende difficile per il privato agire e investire a causa di una burocrazia che non fornisce risposte o lo fa in tempi lunghi e incerti. Dobbiamo costruire uno Stato più semplice, fissando con chiarezze le norme, chi fa che cosa e in quanto tempo: questa è la riforma della pubblica amministrazione. […] Sono però consapevole che non basti approvare una riforma perché questa sia effettivamente in grado di cambiare il paese. La vera sfida della riforma della pubblica amministrazione che punta a ricostruire la fiducia tra cittadini e stato, sostenere lo sviluppo e incentivare l’occupazione, valorizzare i pubblici dipendenti come motore del cambiamento e recuperare risorse da restituire ai cittadini sotto forma di servizi è la sua attuazione. Avremo fatto la riforma quando riusciremo ad entrare nelle case di 60 milioni di italiani. Le condizioni per non morire di burocrazia ci sono tutte. Spetta in primo luogo a tutto noi – amministratori, dipendenti pubblici e cittadini – crederci e fare in modo di rendere possibile uno Stato più snello e dinamico.
Ecco i principali capitoli della riforma:
Semplificare la vita ai cittadini:
- uno solo codice PIN per accedere a tutti i servizi pubblici telematici (unico nome utente e unica password); inoltre i pagamenti verso la P.A, come bollette e multe, potranno avvenire anche ricorrendo al credito telefonico purché si tratti di piccole somme (via SMS);
- freedom of information act, ovvero accesso possibile per tutti a dati e documenti della P.A., anche via web; si aprono gli archivi pubblici, con dei limiti;
- tutti i servizi dell’amministrazione centrale in unico ufficio territoriale; scomparsa degli uffici doppioni tra ministeri e Authority (interventi di Spending Review);
- 112: unico numero (europeo) per contattare tutti i servizi di assistenza;
- un solo documento di circolazione (autoveicoli): trasferimento del Pubblico registro automobilistico (Pra), retto dall’Aci, al ministero dei Trasporti, a cui fa capo la Motorizzazione ed un’unica banca dati per la circolazione e la proprietà.
- “carta della cittadinanza digitale”: il Governo è delegato a definire il livello minimo di qualità dei servizi online. Istituita una dirigenza allo scopo specifico.
Aiutare chi investe:
- più slancio alla Conferenza dei servizi: decisioni più rapide e riunioni telematiche con risparmi di tempo e denaro;
- Pubbliche Amministrazioni chiamate a decidere in tempi fissati per legge, oltre i quali il silenzio varrà come assenso (sì); non è un incentivo ad autorizzare, ma le amministrazioni dovranno prendersi la responsabilità delle proprie decisioni (un sì o un no);
- decisioni assunte “per sempre”: oltre 18 mesi una P.A. non potrà tornare sui suoi passi.
- taglio del 50% dei tempi burocratici per rilevanti insediamenti produttivi, opere pubbliche, attività imprenditoriali;
- maggiore chiarezza per il cittadino e l’impresa per ogni attività, dalla ristrutturazione di un immobile all’avvio di un’attività commerciale: cosa è necessario, cosa no, cosa richiede semplice autocertificazione;
- molta meno burocrazia per iscriversi alle White List (imprese non a rischio di mafia per partecipare ad appalti pubblici);
Tagliare gli sprechi e migliorare i servizi:
- meno partecipate, più efficenza: drastica riduzione delle società partecipate ed eliminazione delle municipalizzate inutili (obiettivo: più qualità nei servizi pubblici locali e vincoli finanziari per garantire tariffe eque ai cittadini utenti);
- meno sprechi ed ottimizzazione risorse per una maggiore sicurezza: meno corpi di polizia con eliminazione delle duplicazioni di funzioni e gestione associata dei servizi comuni; il ddl pone le basi per l’assorbimento del Corpo Forestale in un’altra forza, così da portare i corpi da 5 a 4 e si opererà un riordino di tutte le forze.
- meno camere di commercio: dimezzamento del loro numero e del contributo obbligatorio che le imprese devono versare;
- stop enti inutili: legge tagli enti cancellare gli enti inutili.
Altro:
– Concorsi e voto di laurea. Non più una soglia sotto la quale si è fuori dalle selezioni pubbliche, per dare più importanza alla valutazione in sede di concorso. Nelle prove sempre un test sulla lingua inglese.
– Dirigenza. Anche i capi diventano licenziabili, se valutati negativamente (potranno optare per il dimensionamento). Incarichi non più a vita (4+2 anni) con revoca in caso di condanna della Corte dei Conti. E’ previsto un solo ruolo (diviso su tre livelli: statale, regionale, locale) senza distinzione tra prima e seconda fascia e si va verso una quota unica (intorno al 10%) per l’accesso di esterni. Superata la figura del segretario comunale.
– Malattia. Niente più finti malati: le funzioni di controllo e le relative risorse passano dalle Asl all’Inps. Nasce la Consulta per l’integrazione dei lavoratori disabili.
– Pensionati P.A.. Il tetto di un anno vale solo per i ruoli direttivi. Le altre cariche sono comunque consentite con il vincolo della gratuità che rimane.
– Decreti. Si punta a sbrogliare la matassa di rinvii a provvedimenti attuativi con una delega al Governo, chiamato a fare una cernita sugli ultimi tre anni (esclusi i dlgs).
– Poteri di palazzo Chigi. Verranno precisate le funzioni di palazzo Chigi per il mantenimento dell’unità di indirizzo. Si tratta di un rafforzamento della collegialità che si ritrova anche nelle nomine di competenza (le scelte passano per il Cdm). Comprende pure la definizione delle competenze in materia di vigilanza sulle agenzie fiscali (come le Entrate).
Anche il Comune di Collegno segue la strada della semplificazione e dell’informatizzazione dei servizi per i cittadini. Per esempio: dal mese di settembre 2015, il Comune di Collegno introdurrà un nuovo sistema di gestione informatizzato per la riscossione delle tariffe inerenti il servizio mensa relativo ai minori delle scuole dell’infanzia, scuole primarie e scuole secondarie di primo grado. Il nuovo sistema sostituisce i bollettini di pagamento cartacei e introduce il sistema di ricarica pre-pagato, del “conto famiglia” – unico per tutti i minori del nucleo familiare (leggi qui sul sito del Comune)
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