di Davide Armentano

Sono i legami sociali, familiari a renderci liberi. Non il contrario, come infatti diceva Aristotele: lo schiavo è quello che non ha legami, non ha un suo posto, che si può utilizzare… 

La grande sfida lanciata alla nostra civiltà è quindi quella di promuovere spazi e forme di socializzazione animati dal desiderio, pratiche concrete che riescano ad avere la meglio sugli appetiti individualistici. 

Educare alla cultura e alla civiltà significa creare legami sociali e legami di pensiero.  

Miguel Benasayag

Collegno, 17 gennaio: è stata una giornata intensa quella che Miguel Benasayag restituisce alla nostra città, in uno degli appuntamenti più attesi all’inizio del 2015.

Infatti dopo l’incontro con la cittadinanza svoltosi in mattinata nell’area soci del centro commerciale Piazza Paradiso di piazza Bruno Trentin, lo psicoanalista e sociologo argentino, insieme con l’amministrazione comunale, ha passeggiato per il quartiere di Borgata Paradiso, centro urbano periferico oggetto dell’inchiesta universitaria in atto (in collaborazione con Coop).

La prima tappa della passeggiata è stata la nuova area skateboard vicino al centro commerciale: è un luogo pubblico, aperto, dove i ragazzi possono incontrarsi e divertirsi facendo le evoluzioni con i loro skateboard. Dopo essere ripassati davanti all’ingresso principale dell’IperCoop il cammino è proseguito verso le altre tappe previste. Passando vicino all’area bimbi dietro il centro commerciale, il gruppo si è diretto di fronte alla scuola media Anna Frank dove si trova uno degli orti urbani del progetto “Urbanocoltura – un orto in Piazza Ragazzabile” che è inserito nel programma di promozione dei giovani nella Città di Collegno (Progetto Collegno Giovani, PCG). Miguel Benasayag, sempre accompagnato dai molti collegnesi accorsi, è successivamente passato vicino il centro sociale per anziani “Fili D’Argento”, per poi raggiungere quello che rimane dello stabilimento della “Sandretto”. Da via De Amicis il gruppo ha poi attraversato i giardini di corso Antony per arrivare davanti ad un’altra struttura del quartiere, il Centro 44. La camminata è poi proseguita per via Galvani fino a piazza Basaglia dove si trova un campo da basket aperto a chiunque, dai giovani ai meno giovani, per una partita all’aria aperta, se il tempo lo permette. Vicino al campo sono collocate anche una nuova area bimbi e si trova la Parrocchia Madonna dei Poveri che offre tra l’altro  a molti nostri concittadini occasioni di sport e socializzazione grazie a due campi da calcetto. Davanti alla Parrocchia Madonna dei Poveri abbiamo oggi una nuovissima piazza corredata di una grande fontana con sopra una bellissima statua della Madonna: è piazza Padre Cherubino Gaggero, dedicata ad uno dei preti storici della Parrocchia che l’ha fondata nel dicembre del 1981. Il percorso non è finito qui: l’ultima tappa è stata il centro civico “Ettore Sassi”. Così si conclude il cammino di scoperta del quartiere ed il pomeriggio con l’importante filosofo, che ha potuto osservare i cambiamenti subiti dalla nostra città negli anni e la ricca offerta sociale e culturale di Borgata Paradiso.

 

 

Chi è Miguel Benasayag: nato nel 1953, filosofo e psicanalista di origine argentina di fama internazionale, è autore di moltissime opere, tra cui tradotte in italiano: Il mito dell’individuo (2002), Contropotere (con Diego Sztulwark; 2002), Resistere è creare (con Florence Aubenas; 2004), Per una nuova radicalità (con Dardo Scavino; 2004), Malgrado tutto (2005) e Il mio Ernesto Che Guevara: attualità del guevarismo (2006), La salute ad ogni costo. Medicina e biopotere (2010). E ancora: L’epoca delle passioni tristi (con Gérard Schmit; 2004), Contro il niente. Abc dell’impegno (2005) e Elogio del conflitto (con Angélique del Rey; 2008), pubblicate dall’editore Feltrinelli.

 

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